Le cause della dipendenza dalla cocaina
Sono molteplici le domande che ci poniamo sul perchè tutto questo possa succedere. Di colpo la nostra vita viene stravolta quando scopriamo che una persona a noi cara diventa inaffidabile, bugiarda o addirittura violenta. Come è potuto accadere? Cosa posso fare? A chi mi devo rivolgere? Posso sperare che riesca a smettere da solo? Sono quesiti che ognuno di noi si pone in questi casi ma è bene invece analizzare quello che succede e come si diventa dipendenti dalla cocaina.
L'inizio
Si inizia per curiosità, per gioco o per presunta necessità data da false informazioni. La trappola della cocaina è l’illusione che ti faccia stare bene, che dia la spinta emotiva per affrontare le cose e ad ognuno di noi piace questa condizione di stare bene. E questo non ha limiti per cui le dosi aumentano, il corpo inizia ad assuefarsi e per avere lo stesso benessere si continua ad aumentare il consumo, ma di contro il corpo, oramai pieno di veleno, comincia a dare segni di decadenza.
Lo sviluppo della "tolleranza"
Sin da subito il corpo si abitua a questa sostanza tossica e questo principio si chiama “tolleranza”. Ne consegue che per avere gli stessi effetti, la quantità di cocaina da assumere diventa sempre maggiore entrando in un vortice devastante e senza fine. Per avere la stessa sensazione di benessere e di onnipotenza, il cocainomane aumenta la dose ma il principio della tolleranza dell’organismo al veleno stesso, rimane sempre valido e questo non fa altro che distruggere fisicamente e mentalmente il cocainomane.
L'arrivo dei disagi fisici e mentali
E’ fin troppo noto che quando gli effetti delle droghe svaniscono, arrivano veri e propri disagi fisici e mentali. La depressione impatta con violenza sulla persona, le criticità dell’organismo iniziano a farsi sentire e il cocainomane tende a risolvere il tutto con la sostanza stessa. Ne consegue che i disagi aumentano, le carenze alimentari si aggravano e lo stato mentale diventa sempre più precario.
La dipendenza e il rischio di overdose
Siamo al punto che il corpo è completamente pieno di veleno e sempre per il principio della tolleranza il rischio è di non rendersi conto del grave pericolo a cui si va incontro. Gli effetti collaterali gravi sono dietro l’angolo e le patologie che ne derivano riguardano il fegato,il cuore, i reni, il cervello e altri organi. Elevato è anche il rischio di contrarre il diabete. Il tossicodipendente si rende conto dei danni e dei pericoli a cui va incontro e fa dei tentativi per poter smettere ma l’astinenza gli provoca dei dolori fisici e mentali che raramente riesce a superare con il semplice “fai-da-te”. Per assurdo, la strada più semplice per alleviare questi tremendi disagi è assumere nuovamente la sostanza, in dosi sempre più massicce, arrivando, in non rari casi, alla morte per overdose.
Il desiderio di smettere e le ricadute
L’inganno della droga è che “fa stare bene”, “risolve i problemi” ma in realtà accade esattamente l’opposto ma, quando la persona se ne rende conto, è sempre troppo tardi. La trappola è scattata, il corpo è debilitato dalla forte carenza vitaminica e il tossicodipendente prova, con grande difficoltà, a smettere di assumere la sostanza. Subentrano disagi fisici e mentali e per quanto la persona provi a uscirne da solo, il desiderio di stare di nuovo bene diventa irresistibile e la ricaduta diventa l’unica soluzione possibile.
Il presente diventa un problema
Per il tossicodipendente la quotidianità diventa un problema, il corpo non ha energia e lo stato mentale è disastroso. Questo pregiudica irrimediabilmente la sua vita sociale e lavorativa e i fallimenti si susseguono. E’ ovvio che vuole stare bene ma non trova mai una soluzione, una via di uscita o un aiuto serio concreto e rapido. Di colpo si rende conto che non può e non vuole vivere così e l’unica soluzione che conosce è quella di assumere di nuovo la sostanza per illudersi di poter andare avanti.